Covid-19: Una minaccia per l’economia

La malattia infettiva è una condizione nella quale un individuo viene contagiato da un micro organismo e può trasmetterlo ad altre persone. Quando questi agenti patogeni proliferano e si diffondono in un’intera nazione nascono le epidemie che, a loro volta, possono portare alla formazione di una pandemia se la malattia in questione supera i confini nazionali e si diffonde nel resto del mondo. In genere, le malattie proliferano con maggiore facilità e aggressività nelle zone con basse norme igieniche e alimentari, dove, di solito, c’è anche una forte carenza sanitaria e un governo debole che, spesso, per diversi motivi economici, politici e simili, non riesce ad adottare delle giuste misure per combattere gli agenti patogeni e limitarne la loro diffusione.

Nel corso della storia, alcune epidemie sono state particolarmente devastanti, come è avvenuto per la peste e per le normalissime influenze. Da quando esiste la scrittura, l’uomo ha sempre riportato gli eventi accaduti nella propria epoca, comprese tutte le scritture riguardanti le epidemie, grazie alle quali abbiamo scoperto tutte le infezioni avvenute durante il corso della storia. Analizzando questi reperti storici, siamo venuti a conoscenza, ad esempio, della peste di Atene, la quale si è diffusa intorno al 430 a.C., di numerose malattie che hanno colpito l’Impero Romano, tra le quali ricordiamo la peste stessa, e che sono state una delle tante cause del suo crollo. Ricordiamo anche l’età del Medioevo, periodo durante il quale avvenne la diffusione di numerose malattie, tra le quali ricordiamo ancora la pestilenza del 1348 che è stata, in particolare, descritta nelle prime pagine del Decamerone. La diffusione delle malattie infettive continuò anche durante l’età moderna, quando avvennero le peggiori epidemie, tra le quali ricordiamo la pestilenza del 1600 a Milano, descritta nelle ultime pagine del romanzo di Manzoni “Promessi Sposi”, la più grande pestilenza storica avvenuta nel 1720, la diffusione del colera e del vaiolo, avvenuta durante il IX secolo, la diffusione della devastante febbre spagnola del 1918 che causò milioni di morti e la diffusione dell’attualissimo Covid-19 che, a causa dell’attuale globalizzazione, può essere considerato il primo vero caso di pandemia. Durante la storia, le scarse condizioni sanitarie, alimentari e igieniche hanno da sempre facilitato la diffusione di queste malattie, infatti, la mancanza dello sviluppo industriale causava una bassa qualità di vita per la maggior parte della popolazione che era quindi preda facile da parte degli agenti patogeni. Le cure, inoltre, erano poche, infatti non esistevano i moderni farmaci, quindi, per combattere le malattie, spesso, si ricorreva all’agopuntura o all’uso delle sanguisughe che comportavano molti benefici e, nel caso la malattia fosse la peste, si affidavano le proprie speranze ai medici della peste, anche se era molto difficile che, all’epoca, qualcuno guarisse da questa terribile infezione.

Grazie al moderno sviluppo tecnologico, si è finalmente riusciti a debellare ogni sorta di epidemia grazie all’uso dei vaccini e, inoltre, le normalissime influenze hanno oggi una bassissima mortalità, al contrario del passato, quando, spesso, erano causa di morte. I nati dopo la metà del XX secolo, dunque, non hanno mai avuto niente a che fare con queste epidemie, quindi, nel momento in cui il Covid-19 è iniziato a diffondersi in maniera globale, è giunta una grande paura in noi, perché non più abituati a tali emergenze. Essa è fonte di atteggiamenti irrazionali che, a volte, possono avere effetti collaterali su un’intera popolazione, ricordiamo, ad esempio, l’assalto ai treni da parte degli abitanti del Nord  Italia che cercavano di scappare da queste zone dopo la diffusione di una bozza di un decreto che annunciava il completo isolamento delle zone rosse dal resto d’Italia per evitare la diffusione del virus. Il problema è sorto poiché la bozza era ancora incompleta e da modificare e, quindi, non poteva essere diffusa, nonostante ciò, i giornali ne fecero notizia, pertanto, prima che avvenisse il blocco ufficiale, moltissimi cittadini che vivevano al Nord per motivi di lavoro o di studio, scapparono, irresponsabilmente, in treno o in macchina verso il Sud Italia, diffondendo così il virus in tutta la nazione. Questi timori, oggigiorno, sono amplificati dai mezzi d’informazione, anche se, allo stesso modo, si cerca di esorcizzare la paura tramite i Social, grazie alla creazione di molti meme ironici che fanno, spesso, del black humor.

Questa è la reazione tipica di ogni uomo che si trova di fronte a un male da cui non sa come difendersi e, tra l’altro, esso è un nemico invisibile ed è perciò ancora più pericoloso. È in queste occasioni che si può dimostrare la solidarietà tra le varie nazioni del mondo, il che fa di noi esseri umani un’unica grande famiglia, senza distinzioni di razza o genere, ne sono testimonianza, ad esempio, gli aiuti da parte della Cina verso l’Italia, la quale ha infatti venduto all’Italia 4 tonnellate di materiale medico, 1800 tute protettive, 150 mila guanti e mezzo milione di mascherine; inoltre, è stata mandata gratuitamente dalla Cina una equipe di medici della Croce Rossa, esperta nel contrasto del Covid-19, per aiutare i medici italiani e per dare loro consigli utili per la sconfitta di questo male. Esistono, inoltre, molti altri esempi di solidarietà da parte di tante altre nazioni verso di noi italiani, come l’atto da parte dei nostri cugini Europei di farsi avanti e di aiutare economicamente l’Italia nel combattimento di questo male, anche se, inizialmente, le parole di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, facevano intendere un distacco dell’Europa da questo problema, il che ha causato, tra l’altro, anche l’intervento da parte del nostro Presidente della Repubblica Mattarella: “dagli alleati ci attenderemmo solidarietà, non ostacoli”; le parole dette da un Europeista convinto, qual è  il Presidente della Repubblica, hanno avuto un significato amareggiato e di rimprovero che ha causato, successivamente, l’intervento economico Europeo. Esistono infine molti altri segni di solidarietà da molti altri paesi, come la solidarietà dimostrata dalla Bosnia ed Erzegovina, dove, a Sarajevo, la facciata della biblioteca si è illuminata con i colori della bandiera italiana, o ancora la solidarietà dimostrata dalla Palestina e da Israele, paesi dove sono state esposte moltissime bandiere italiane e da dove sono stati inviati numerosi tweet a sostegno dell’Italia.

La nostra solidarietà nei confronti degli altri paesi non è mai stata da meno, ad esempio, in occasione del Covid-19, prima che la diffusione del virus avvenisse anche nel nostro paese, le nostre piazze si sono riempite di persone con in mano la bandiera cinese in segno di solidarietà e per combattere tutte quelle forme di razzismo verso gli Asiatici che si stavano creando: “Se sei solidale, ricevi solidarietà” Cit. Luigi Di Maio. Questa emergenza è stata un vero disastro per l’economia italiana, il timore di non riuscire a riprendersi se non in tempi lunghi e con molti sacrifici, da parte di un paese che vive da anni una grande difficoltà economica ora aggravata dall’epidemia, è ben presente nelle stanze del Quirinale; lo stesso dibattito tra governo, opposizioni e Confindustria sulla scelta di chiudere o meno le fabbriche in questi giorni, testimonia la preoccupazione di tutte le Istituzioni per gli effetti di questi mesi di blocco del Paese.

A seguito di queste emergenze, grazie anche agli aiuti Europei, i tecnici si sono messi a lavoro per la stesura del Decreto contenente le misure economiche a sostegno dell’economia, con aiuti a famiglie ed imprese (anche autonome) e con fondi per tutti i settori ed è stato, inoltre, firmato il protocollo che regola le misure di contrasto e contenimento del Covid-19 nei luoghi di lavoro. Sul fronte del fisco, è scontata la sospensione delle scadenze fiscali e delle partite IVA, così come la sospensione delle attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto concerne gli aiuti alle famiglie, si ragiona sulla riduzione delle bollette per tutto il 2020, attraverso un abbattimento degli “oneri del sistema”, sul rinvio di 3 mesi della revisione dell’auto, sulla sospensione dei contributi previdenziali per gli stagionali e i lavoratori autonomi e sulla richiesta di moratoria dei mutui di 18 mesi; inoltre, è avvenuto anche un sostegno alle famiglie con figli, per affrontare il grave problema della sospensione delle attività scolastiche, sottoforma di un bonus babysitter da 600 euro e di una estensione di 15 giorni del congedo parentale, grazie al quale, chi lo sceglie, percepisce il 50% dello stipendio o un’indennità da stabilire in base al reddito. Ci sono, infine, molte altre misure che sono state vagliate su proposta dei vari ministeri, dall’istituzione di un fondo per cinema e spettacoli dal vivo per il sostegno degli artisti, ai soldi investiti per la sicurezza e il rinforzo delle forze mediche e di polizia, per un totale di 25 miliardi stanziati da parte del Governo italiano, cifra enorme derivante dai fondi italiani, da aiuti Europei, ma soprattutto da prestiti da ripagare in futuro, fatto che aggraverà la già grave crisi economica italiana.

Comunque, nonostante i numerosi aspetti negativi, possiamo trarre anche molti lati positivi da questa esperienza, permessi, tra l’altro, dall’epoca storica in cui viviamo. Il blocco delle aziende, ha permesso, ad esempio, una enorme riduzione della produzione e del movimento, soprattutto in Cina, con una conseguente grande riduzione dell’inquinamento prodotto; inoltre, grazie al nostro sviluppo tecnologico, quel che è avvenuto ai nostri giorni, 50 anni fa sarebbe stato devastante e peggio di una guerra, oggigiorno siamo stati, infatti, isolati in casa con tutte le nostre comodità come la televisione, il computer e la connessione alla rete e con le imprese alimentari che continuano ad essere costantemente performanti, mentre nel passato, una situazione del genere avrebbe significato una forte carenza di cibo e la modifica delle nostre abitudini. Questa pandemia, dunque, obbligandoci a stare in casa con tutte le nostre comodità, può farci aprire gli occhi su quanto noi siamo privilegiati rispetto ai nostri antenati, possiamo infatti scoprire nuovi hobby che ci appassionano come leggere dei libri, stare più a contatto con gli amici grazie a piattaforme di comunicazione quali Skype, WhatsApp, Instagram o Facebook e avere più tempo da investire su noi stessi, investigando sulle nostre qualità e abilità che magari, prima, non sapevamo neanche di avere, il tutto senza cambiare minimamente alcuna abitudine, se non quella di non potere uscire.

Quest’esperienza può essere, inoltre, un’occasione per farci una cultura filmografica molto approfondita; esistono, in particolare, molti film interessanti che raccontano di momenti storici post-catastrofici causati da disastri ambientali e da pandemie, con città devastate da tali eventi, esempi molto famosi sono “Io sono leggenda” o ancora “The Road”.

Dobbiamo ringraziare i medici e le forze di polizia per il loro contributo dato alle nazioni, sono loro che ci permettono di vincere ogni battaglia contro nemici di questo calibro, auspico, comunque, in un continuo miglioramento del settore sanitario, soprattutto in quelle zone dove, a causa della poca industrializzazione, la sanità è poco efficiente. Continuando a migliorare e a formare un’unica società globale solida, potrebbero non accadere più tali avvenimenti: “Razza contro razza, religione contro religione, pregiudizi contro pregiudizi. Dividere e conquistare! Non dobbiamo permettere che questo accada.” Cit. Eleanor Roosevelt

 

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